A cura di :  Dott. F.T. Giovanni Russo, Fisioterapista Olimpico, Consigliere Nazionale AIMTES 

Le domande più frequenti che ultimamente sono giunte alla mia attenzione, in ambito sportivo, riguardavano gli infortuni che subiscono i calciatori a carico del legamento crociato anteriore del ginocchio e nello specifico, come mai questo evento traumatico coinvolge sempre più di frequente i giocatori della AS Roma. Tralascio gli aspetti fisiopatologici prettamente legati al gesto atletico che porta alla lesione del L.C.A., ben riportate dalle maggiori autorità scientifiche dell’Ortopedia e della Medicina Sportiva, che richiederebbero un capitolo a parte.

Dal mio personale punto di vista ho più volte sostenuto che il tipo di lesione non debba essere addebitato al tipo di preparazione atletica, a cui sono sottoposti gli atleti ( come spesso e più facilmente si vuole far credere ) , considerando che i preparatori all’interno delle squadre professionistiche e ne ho conosciuti diversi, sono altamente qualificati.
Ritengo che le cause che normalmente vengono ricercate nella predisposizione e nella fatalità di un contrasto , vadano osservate alla luce di altri fattori che agiscono come possibili concause. Se volessimo approfondire e fare un po’ di polemica costruttiva, andrei a focalizzare l’attenzione sulla possibilità che i terreni di allenamento e di gara possano essere considerati anch’essi, responsabili degli eventi traumatici a cui ci riferiamo.
Valutiamo alcuni aspetti: Solitamente il campo di allenamento appartiene alle società che di conseguenza tendono a curarlo quotidianamente con la massima attenzione facendone un uso appropriato, esclusivo e ben mirato alla prima squadra
In Italia, solo alcune società sportive hanno la proprietà dello stadio e di conseguenza del campo di gara. Questo vantaggio permette loro di riportare una cura scrupolosa del manto erboso quotidianamente, risistemando in modo quasi chirurgico i danni ottenuti dopo la gara. Rispetto alle realtà che presentano due squadre che utilizzano lo stesso campo di giuoco settimanalmente , quelle che hanno il proprio stadio utilizzano il terreno di gara solo ogni 15 giorni , naturalmente coppe escluse.
Fatta questa breve premessa, risponderò ai tifosi romanisti che mi hanno posto il quesito, ma precisando che tale problematica potrebbe coinvolgere per analoghi motivi anche gli appassionati della squadra della Lazio che condivide l’utilizzo del campo di gara dello stadio Olimpico di Roma:
Il 5 e 11 febbraio e a seguire nel mese di marzo 2017, allo stadio Olimpico si disputeranno 3 incontri della Nazionale di Rugby di altissimo livello e di conseguenza per chi conosce questo sport, ma basta vedere una partita , il campo dell’Olimpico verrà ridotto come se ci fosse passato un aratro per via della forza e pressione espressa da questi potenti atleti sul terreno di gioco.
Vi risulta che il Barcellona o il Real Madrid o tante squadre di elite inglesi o tedesche o della “Juventus”, in Italia, consentano di far giocare sul proprio campo altre discipline sportive di questa portata?
“Impegni sportivi che rientrano dal 1 febbraio al 12 marzo sul terreno dello stadio Olimpico di Roma sono esattamente 13 di cui 3 di Rugby , 3 della Lazio e 7 della Roma!!! 40 GIORNI DI FUOCO se dovessimo fare una media aritmetica 1 partita ogni 3 giorni”
Una cosa deve essere chiara le 2 squadre romane sono costrette a concedere un grande vantaggio alle dirette concorrenti, dovendo sottostare alla decisione della proprietà dello stadio Olimpico , di consentire sul proprio campo di gioco , moltissime manifestazioni, durante l’intero anno solare; non solo di natura sportiva come il campionato 6 nazioni di rugby ma anche extrasportive come concerti, partite di beneficienza e riunioni assembleari di massa che portano tutte ad un continuo rimaneggiamento del terreno di gioco. Spesso , addirittura si è giunti ad osservare il prelievo e l’asportazione di zolle erbose , come souvenir da portare a casa.
Non lamentiamoci dopo che giocatori della Roma o della Lazio subiscano, dai più lievi a quelli più gravi, un elevato numero di infortuni.
Mi è consentito sospettare che queste 2 squadre nel corso dell’anno possono avere più svantaggi rispetto alle altre con infermerie sempre piene? Quante volte abbiamo sentito i telecronisti meravigliarsi del campo di gioco per la sua impraticabilità tecnica ?
Tutto questo avviene su uno dei campi più famosi della serie A di calcio: l’Olimpico di Roma; va bene che ho premesso che molto dipende dalla fatalità però cerchiamo di non dargli una mano a provocare danni ai nostri cari atleti.
Per questi e molti altri motivi, più volte le due società romane hanno manifestato il desiderio di costruire il proprio stadio ma varie vicissitudini non lo hanno mai permesso. Più recentemente la società della AS Roma, sta seriamente progettando la realizzazione del proprio stadio.
Molto si discute sugli aspetti burocratici, tecnici dell’amministrazione comunale, logistico idrogeologici, della necessità ai fini di un migliore esercizio finanziario della società, ma nessuno del settore sportivo ha messo in evidenza il grande vantaggio di una prevenzione infortunistica che gli atleti tesserati potrebbero ricevere.
Indirettamente, poi, questo porterebbe ad un abbassamento drastico dei costi relativi alla riabilitazione degli atleti stessi e alla scongiurata necessità di continui interventi sul mercato di gennaio e di giugno per far fronte agli infortuni più gravi
Quindi, per la tutela dei nostri atleti i dirigenti responsabili delle 2 squadre Romane devono assolutamente sottolineare questo fattore che ritengo particolarmente importante , nel convincimento delle autorità
competenti , sulla necessità di avere una gestione e controllo proprio, del terreno di gioco, quindi di un proprio stadio. Tale considerazione deve avere stesso peso di tutte le altre considerazioni tecniche ambientalistiche per la scelta della collocazione dello stadio di appartenenza.
Ritengo pertanto che una società professionistica che spende centinaia di milioni di euro a stagione, debba tenere presente fino in fondo il fattore di influenza del terreno di giuoco sulle prestazioni dei propri atleti. Pertanto deve investire forze ed energie nel fare presente alle autorità sportive o comunali di competenza , il grave rischio dell’incolumità dei propri giocatori.
Concludo facendo osservare che in molte discipline sportive come il tennis , il basket la pallavolo e tante altre si è data molta importanza al terreno di gioco migliorando la spettacolarità del gesto tecnico ma soprattutto la maggior prevenzione infortunistica dell’atleta.
Dott. F.T. Giovanni Russo
Fisioterapista Olimpico