Si è svolto ieri pomeriggio il terzo tavolo tecnico presso il Ministero della Salute.

Tre mesi di lavoro, tre incontri (27/3, 11/4, 22/5). Il Ministero ha illustrato

la revisione dello Schema di Accordo Stato-Regioni che disciplinerebbe una nuova figura, un operatore dell’area della riabilitazione, con ambiti professionali , relazionali, e contesti operativi ben definiti e dettagliati. Il masso fisioterapista non già equipollente o equivalente, idoneo all’esercizio dell’attività ai sensi della legge 403/71 sarebbe “fatto salvo” nei suoi diritti, pur essendo in qualche modo riconducibile a questo inquadramento, stante la bozza di accordo. L’intento della Direzione Professioni Sanitarie è quello di presentare il testo all’entrante Ministro della Salute e di relazionarne i contenuti e gli obiettivi, ferma restando la facoltà del competente ministro di non condividere la strada intrapresa e di optare per altre ipotesi risolutive.

E’ evidente che parlando di “nuova figura sanitaria”, il progetto dovrà superare vari passaggi istituzionali che potrebbero modificare anche in modo sostanziale l’impianto, e che non verrà necessariamente condiviso dal nuovo governo. Cio’ che si è cercato di ribadire fino all’ultimo, la nostra associazione in primis, è la garanzia di gestione dedicata per tutto il pregresso, salvaguardando i diritti acquisiti con l’esercizio professionale. Abbiamo manifestando la nostra opposizione a ventilati “assorbimenti” tout court, non rispettosi della dignità di una figura definita anche dalle più recenti sentenze giurisprudenziali quale “professione rimasta configurata nei termini del vecchio ordinamento (L. 19 maggio 1971 n.403, il cui art.1,comma 1, ha conferito all’attività di massaggiatore e masso fisioterapista natura giuridica di libera professione “) , (cfs. C.d.C., Sez.III, n. 2571/2018).

In merito alla questione relativa alla detraibilità delle spese rese dal masso fisioterapista, o meglio alla dichiarata “non detraibilità”, laddove rese da mft in possesso di un titolo conseguito dopo il 17/3/99, la Direzione Professioni Sanitarie ha dichiarato di aver ottenuto dal proprio ufficio legislativo comunicazione di gestire la questione in sede di riordino, rimandando pertanto la questione ad un intervento normativo.

Va tuttavia rilevato che il Ministero della Salute ha dichiarato di aver formulato in più occasioni e contesti istituzionali il proprio parere favorevole all’estensione dell’esenzione IVA a tutti i masso fisioterapisti, e che i veti sarebbero da sciogliere presso altri dicasteri, quelli di tipo economico e finanziario.

Facendo un bilancio di questi tre mesi possiamo dire di aver fatto onestamente tutto ciò che era tecnicamente fattibile, considerato un Paese che ha espresso il voto il 4 marzo e che ancora oggi si trova senza un mandato di governo. Ringraziamo pertanto la Dott.ssa Ugenti , Direttore Generale delle Professioni Sanitarie e delle Risorse Umane del S.S.N. per aver comunque cercato di fare qualcosa per il mft, e soprattutto di comprendere in questi incontri , chi fosse veramente il masso fisioterapista, quali le sue funzioni caratterizzanti, quale il suo apporto professionale in ambito sanitario.

Ringraziamo altresì Giacomo Russo e Torino Viva , per aver ottenuto a Gennaio un incontro preliminare con il Capo di Gabinetto uscente Cons. Chiné , al quale siamo stati invitati dalla stessa Torino Viva , quale parte tecnica nella persona della nostra  delegata Dott.ssa Giorgiana Sordi , e in occasione del  quale abbiamo spinto per l'apertura di  un tavolo tecnico, che servisse da base di lavoro per trovare una soluzione ad una questione ormai annosa, che ormai   rimbalza da quasi vent’anni sui tavoli di esponenti della politica di qualunque colore, ma che per qualche motivo poi torna al mittente disattesa.

Esistono ovviamente come sempre altre strade e strategie perseguibili, non ultima la possibilità di una rappresentanza legale unitaria, purché l’obiettivo a nostro avviso non sia quello di muovere guerra a nessuno, bensì quello di giungere ad un accordo il più a breve termine possibile con le istituzioni, per garantire il diritto al lavoro, ai diritti acquisiti con l’esercizio professionale, all’ esenzione iva e detraibilità delle spese ai fini fiscali, per le prestazioni rese dal masso fisioterapista, indipendentemente dalla data di conseguimento del titolo. 

In questo senso e su questi presupposti auspichiamo un dialogo e una collaborazione leale e fattiva con le altre associazioni, convergendo su strategie e modalità operative , per la gestione di questa nuova fase istituzionale e di tutela del massofisioterapista - anche legale -  che si apre oggi, probabilmente la più importante e decisiva nella storia del masso fisioterapista.