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ECCO QUELLO CHE POTREBBE SUCCEDERE  

Dopo 4 anni di dibattito parlamentare sulla riforma sanitaria più ampia e profonda degli ultimi 70 anni , e dopo gli ultimi 16 mesi  di intense consultazioni , di emendamenti, ritocchi, proposte,  accordi  o ..presunti tali, oggi  in realtà tutto ancora può succedere nel variopinto  mondo delle professioni sanitarie, vecchie o nuove, riconosciute o che ambiscono al riconoscimento.Il  DDL Lorenzin è in coda e attende il suo momento, ma prima tocca al biotestamento e alla legge di bilancio, che proprio oggi è al voto (di fiducia) in Aula.

La De Biasi ha dichiarato a Quotidiano Sanità http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=56381   che l’unico modo per portarli “a casa” è senza modifiche. Il che significa, senza nuova  discussione parlamentare (il cosiddetto “canguro” che spazza via in blocco tutti gli emendamenti depositati).

Certo, la concomitanza della fine legislatura non agevola.

Insomma, se il DDL Lorenzin va in porto, è perché  non viene modificato rispetto al testo discusso e approvato alla Camera, che, lo ricordiamo, prevede sostanziali modifiche di riforma delle “regole del gioco”, sia nella istituzione di nuove professioni sanitarie, sia nel riconoscimento di quelle esistenti, sia nella struttura ordinistica.

Quest’ultimo ambito, per l’appunto, potrebbe rischiare di far saltare il banco.  Non sono state infatti gradite da alcune importanti sigle  professionali alcune modifiche tese a tutelare negli ordini l’alternanza ai vertici, il ricambio generazionale e il controllo  dei conti.

Certo, OSTEOPATI E CHIROPRATICI  faranno il tifo per il “canguro” e cercheranno di portare a casa il DDL LORENZIN, che li battezza a “nuova” professione sanitaria. Ma….attenzione…..secondo le nuove regole sarà la Conferenza Stato-Regioni a definire i requisiti di equipollenza alla nascente laurea in osteopatia o chiropratica, dei titoli esistenti sul territorio. Chi sarà dentro? Chi resterà fuori?

Altro quesito interessante: se secondo le nuove regole (art 5 Legge 43/2006 come modificato dall’art 3 bis del DDL Lorenzin) “la definizione delle funzioni caratterizzanti le nuove professioni avviene evitando parcellizzazioni e sovrapposizioni con le professioni già riconosciute o con le specializzazioni delle stesse”, cosa resterà di “caratterizzante “ nella nuova figura di  osteopata e di chiropratico, che non si sovrapponga o parcellizzi  figure esistenti?  

E che dire dei MASSOFISIOTERAPISTI?

C’è stato un momento, più lungo di un momento, in cui sembrava che dopo vent’anni si fosse giunti ad un’intesa  che in qualche modo trovava un ampio e trasversale consenso.  Poi,  come spesso accade, basta un fruscio, una mezza frase di troppo o mancante, e il castello di carta crolla. Niente da fare.   La questione non trova soluzione in sede parlamentare e si sposta nuovamente sul tavolo delle regioni e del Ministero della Salute.

Nel frattempo, però, una ripercussione certa va registrata:  la Regione Umbria con DGR n. 1031 del 18/9/2017 delibera che “a partire dal prossimo  piano  di formazione 2018/2020 e fino ad intervento di disciplina nazionale /Accordo Stato-Regioni) e successiva regionale, non si procederà ad autorizzare la formazione delle seguenti qualifiche:  massaggiatore masso fisioterapista e di massaggiatore sportivo”.

Vedremo nei prossimi tempi se la giustizia amministrativa converrà con la Regione Umbria in merito alla necessità   di sospendere i corsi   o se invece riterrà di annullare la delibera della Regione Umbria e consentire la prosecuzione della formazione del masso fisioterapista e del massaggiatore sportivo.

 

SE IL DDL LORENZIN DIVENTA LEGGE….

Se il DDL Lorenzin passasse, solo  i titoli  equivalenti o equipollenti alle professioni sanitarie, potrebbero fare richiesta di iscrizione al relativo albo, o quantomeno sarà verosimile immaginare che coloro che non avranno formalmente tale requisito, si vedranno negare l’accesso all’albo.

Questo riguarda anche i masso fisioterapisti.

Di certo noi associazioni , tutte le associazioni, avrebbero ancora un bel da fare  per tutelare  i  propri assistiti.  Idem dicasi per gli  avvocati, che avrebbero altri 20 anni di ricorsi potenziali su cui poter contare.

Osteopati e chiropratici avrebbero il loro corso di laurea, e quelli con un diploma in mano  fremeranno in attesa di sapere se sono equipollenti o no secondo la Conferenza Stato Regioni.

SE IL DDL LORENZIN NON DIVENTA LEGGE ENTRO LA LEGISLATURA

Se il DDL non passasse, allora, tutto resterebbe com’è, nel caos all’italiana, dove  la linea tracciata dalla giustizia amministrativa e la linea politica costituiscono spesso due rette parallele senza punti di incontro.

Osteopati e chiropratici continuerebbero a esercitare  come hanno sempre fatto.

Lo stesso dicasi per gli ordini esistenti…nulla cambierebbe, nessuna nuova limitazione, nessun controllo.

Non vi sarebbero nuovi  ordini o albi.

Nessun cambiamento nelle regole di formazione di nuove professioni rispetto alla legge 43/2006.

(le associazioni di categoria perderebbero la possibilità di fare richiesta di istituzione di nuove professioni, opzione di iniziativa “dal basso” contenuta nel testo della riforma)

Per i  masso fisioterapisti di nuova generazione, a conti fatti, potrebbe convenire così: sentenze e contro sentenze attestano l’equipollenza del masso fisioterapista al fisioterapista indipendentemente dall’anno di conseguimento del titolo. Ai giudici poco importa  se il Ministero della Salute  - e a ruota quello delle Finanze , sostengono trattarsi di meri operatori di interesse sanitario privi dei requisiti per operare in regime di esenzione iva come invece  si fa se si è “sanitari”. Il Ministero della Salute non potrebbe continuare in eterno a disconoscere il parere  consolidato della giustizia amministrativa su questo  tema.

IL RUOLO DELL’ASSOCIAZIONISMO

E noi dell’AIMTES che progetti abbiamo ?

Di certo continueremo la nostra puntuale analisi dei fatti e degli atti, al servizio dei nostri associati e di chi ci segue e stima il nostro parere.

Continueremo la collaborazione con le altre sigle del Protocollo di Intesa,  per avviare dialoghi e piattaforme  al tavolo della Conferenza Stato-Regioni e presso le varie istituzioni, laddove si parlerà di figure sanitarie.

Cercheremo di  mantenere viva la motivazione all’aggiornamento professionale perché è un nostro diritto/dovere.

Cercheremo di  specializzare il “terapista dello sport” o “massaggiatore sportivo”  perché lo sport in questo momento più che mai ha bisogno di professionisti e di qualità.

Grazie per la vostra attenzione e fiducia!

AIMTES 

 

I NOSTRI PIANI DI AFFILIAZIONEhttps://www.massaggiatorisportivi.org/piani-di-affiliazione

 

 

 

Categoria: Lavoro e professione