Masso fisioterapisti post 99 discriminati  per un “copia e incolla” sbagliato, quando anche il fisioterapista dovrebbe lavorare su prescrizione medica secondo il Consiglio di Stato.  E il Ministero della Salute continua a tacere.

Le sigle congiunte AIMTES – CEM – SIMMAS hanno inoltrato formalmente  al Ministero della Salute ed all’Agenzia delle Entrate, la richiesta di una circolare chiarificatrice che ponga fine ai trattamenti discriminanti ed ai fraintendimenti che tutt'ora permagono percorrendo da nord a sud la nostra bella Italia, ai danni del massofisioterapista  e degli stessi cittadini.

E’ accaduto infatti, peraltro per l’ennesima volta, che a causa di  un “copia e incolla” venuto male, e del solito “telefono senza fili” che trasforma e stravolge l’informazione di partenza, qualche mese fa i nostri bravi CAF avevano  erroneamente contestato la detraibilità delle spese sanitarie se rese da masso fisioterapisti post 99. La fonte di partenza travisata era la Circolare dell’Agenzia delle Entrate del 24 aprile 2015.

La soluzione al fiume di pazienti indispettiti sia con il fisco sia –aimé – con i masso fisioterapisti che avevano reso le ricevute erroneamente contestate , è stata ancora una volta quella  “discriminatoria”:  se alla ricevuta si allega la prescrizione medica, allora anche le prestazioni rese dal masso fisioterapista post 99 sono detraibili dall’imposta lorda ai fini  IRPEF.

Ma chi l’ha detto che è la prescrizione medica la discriminante per l’ abilitazione a prestazioni sanitarie , il cui trattamento, in uno Stato di Diritto dovrebbe essere omogeneo è uniforme?

Forse  pochi sanno che una sentenza del Consiglio di Stato (Cds n.01890/2013)   limita l’autonomia dello stesso fisioterapista laureato, sancendo la subordinazione della propria attività alla diagnosi e alle prescrizioni del medico, e precisando che l’art. 1 comma 2 del DM 741 del  1994 ,concernente il profilo professionale del fisioterapista, va inteso  nel senso che puo’ prestare la propria attività “ma solo in funzione esecutiva delle prescrizioni mediche”.

Allora la legge è uguale per tutti ma qualcuno è più uguale degli altri ?